Fin dalla sua invenzione ,l'archimetro veniva adoperato direttamente sul campo per effettuare rilievi topografici oppure su un disegno in scala; in entrambi i metodi d' utilizzo esso si avvaleva di un metodo noto con il nome di triangolazione: ovvero collegare idealmente una serie di punti nel terreno formando una serie di triangoli adiacenti per poter misurare e determinare le coordinate di tali punti.
Articolando i tre bracci dell’archimetro è possibile costruire un triangolo simile a quello formato dai raggi visivi che guardano due luoghi in lontananza.Il braccio trasversale risulta proporzionale alla distanza tra i due luoghi,mentre gli altri due lati del triangolo sono proporzionali alle distanze dei luoghi dall’osservatore.Basta conoscere una sola delle tre grandezze in questione per dedurre, usando le scale graduate dell’archimetro,la misura delle altre due.
Questa espressione può essere modificata ricordando: tan α = sin α / cos α e sin(α + β) = sin α cos β + cos α sin β
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approfondimento sulla TRIANGOLAZIONE:
misurazione fatta da Beccaria per calcolare l’arco di meridiano che passa per il Piemonte.
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