Le attuali normative italiane ed internazionali vigenti (UNI ,DIN ,ISO,CEI,AFNOR...) erano un miraggio ai tempi dell'invenzione dell'archimetro (XVI secolo);ogni paese,città ,nazione adottava la propria unità di misura in modo arbitrario creando non poca confusione nel dover misurare la stessa grandezza da un luogo ad un altro.
Sebbene i Romani provarono a standardizzare le unità di misura per tutto l'impero, introducendo ad esempio il Pes Romanus(29,47cm) con i suoi multipli e sottomultipli; bisognerà aspettare la Rivoluzione Francese per un sistema metrico universale.
Tuttavia leggendo alcuni passi di Giorgio Vasari il Giovane: ”Raccolto di varij instrumenti per misurare con la vista,1600,Firenze,Biblioteca Riccardiana,ms. Ricc. 2138,c. 76”; l’autore da una direttiva su come lo strumento deve essere suddiviso per una fabbricazione futura e per operare correttamente con tale strumento:
“…è chiuso solo a decine ,quello che si fabbricherà si deve
scompartire ogni decina in dieci parti. Con ciò meglio possiamo operare…”.
Nel testo si parla anche delle unità di misura delle scale graduate
dell’archimetro: GRADI (unità di misura degli angoli utilizzata già dai
Babilonesi)BRACCIO (58.36 cm) e PASSO (2 bracci) entrambi usati nella Firenze
rinascimentale come misure di lunghezze.
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